QUARTO FLEGREO (NA): Tre anni fa...ucciso davanti ai familiari
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QUARTO FLEGREO (NA): Tre anni fa...ucciso davanti ai familiari
Notizia del 4 giugno 2006
QUARTO FLEGREO (NA) - L' hanno ucciso sotto gli occhi dei suoi figli, della moglie, ferendo la bambina di undici anni con un proiettile vagante. Agguato di camorra venerdì notte a Quarto Flegreo (NA), hinterland di Napoli. Vittima del commando di almeno quattro killer Giuseppe Iadonisi, trentaseienne pregiudicato per droga ammazzato davanti alla moglie e ai tre figli di undici, tredici e sette anni. Il suo omicidio annuncia agli investigatori dell' Antimafia l' inizio di una nuova faida di camorra nel territorio di Fuorigrotta, popoloso quartiere del centro della città. Ma qualche ora dopo scatta un nuovo allarme criminalità. Arzano, periferia nord. Ancora i sicari in azione. Uccidono due persone. Le vittime sono considerate affiliate al clan Di Lauro, protagonista della faida di Scampìa che, tra il 2004 e il 2005, fece 57 morti ammazzati. Tre omicidi in meno di ventiquattro ore. Storie diverse. Iadonisi, l' uomo ucciso davanti ai figli a Quarto, sarebbe stato ucciso per le sue parentele e amicizie schierate nella guerra di camorra di Fuorigrotta. «Ma lui - spiega don Giuseppe Cipolletta, parroco della chiesa frequentata dalla famiglia Iadonisi - voleva cambiare vita. Stava cercando di chiudere con il passato». Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, la famiglia aveva trascorso al Bingo la sera della festa della Repubblica. è l' una di notte passata, i tre bambini addormentati sul sedile posteriore dell' utilitaria, quando la famiglia torna a casa. Giuseppe Iadonisi, 36 anni, frena davanti al garage. Sua moglie Loredana scende dalla Fiat Punto per alzare la saracinesca. Proprio lì davanti aspettano i sicari, che sparano una raffica di nove proiettili. L' uomo muore sotto gli occhi dei tre figli piccoli. Si accascia sul volante proprio mentre Giuseppina, undici anni, sta scendendo dall' auto dopo aver abbassato lo schienale del sedile anteriore. In questo modo l' uomo, oramai senza vita, le fa scudo con il suo corpo: salva la vita della figlia. La bambina viene comunque ferita al ginocchio da un proiettile. Ricoverata all' ospedale pediatrico Santobono e operata. Gli investigatori sono ora al lavoro per analizzare le avvisaglie di una nuova faida di camorra. Nei giorni scorsi a Fuorigrotta due gravi episodi avevano terrorizzato i residenti in via Lepanto e in via Campegna. A distanza di poche ore due gruppi di giovani in sella a una decina di motorini erano piombati all' interno di due bar del quartiere distruggendo banconi e suppellettili. Aggressioni interpretate come raid di teppisti, ma che alla luce dell' omicidio di Quarto assumono un significato diverso. Le due caffetterie sono infatti riconducibili ai boss in guerra. Indagini solo all' inizio, invece, per il duplice omicidio di ieri sera. Le vittime sono Ciro Girardi, 26 anni, "responsabile" della piazza dello spaccio di Arzano, cugino del pentito del clan Di Lauro, Domenico Rocco, e suo fratello Domenico di 22 anni. - IRENE DE ARCANGELIS
Fonte :La Repubblica
Link diretto :http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/06/04/camorra-ucciso-sotto-gli-occhi-dei-figli.html
QUARTO FLEGREO (NA) - L' hanno ucciso sotto gli occhi dei suoi figli, della moglie, ferendo la bambina di undici anni con un proiettile vagante. Agguato di camorra venerdì notte a Quarto Flegreo (NA), hinterland di Napoli. Vittima del commando di almeno quattro killer Giuseppe Iadonisi, trentaseienne pregiudicato per droga ammazzato davanti alla moglie e ai tre figli di undici, tredici e sette anni. Il suo omicidio annuncia agli investigatori dell' Antimafia l' inizio di una nuova faida di camorra nel territorio di Fuorigrotta, popoloso quartiere del centro della città. Ma qualche ora dopo scatta un nuovo allarme criminalità. Arzano, periferia nord. Ancora i sicari in azione. Uccidono due persone. Le vittime sono considerate affiliate al clan Di Lauro, protagonista della faida di Scampìa che, tra il 2004 e il 2005, fece 57 morti ammazzati. Tre omicidi in meno di ventiquattro ore. Storie diverse. Iadonisi, l' uomo ucciso davanti ai figli a Quarto, sarebbe stato ucciso per le sue parentele e amicizie schierate nella guerra di camorra di Fuorigrotta. «Ma lui - spiega don Giuseppe Cipolletta, parroco della chiesa frequentata dalla famiglia Iadonisi - voleva cambiare vita. Stava cercando di chiudere con il passato». Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, la famiglia aveva trascorso al Bingo la sera della festa della Repubblica. è l' una di notte passata, i tre bambini addormentati sul sedile posteriore dell' utilitaria, quando la famiglia torna a casa. Giuseppe Iadonisi, 36 anni, frena davanti al garage. Sua moglie Loredana scende dalla Fiat Punto per alzare la saracinesca. Proprio lì davanti aspettano i sicari, che sparano una raffica di nove proiettili. L' uomo muore sotto gli occhi dei tre figli piccoli. Si accascia sul volante proprio mentre Giuseppina, undici anni, sta scendendo dall' auto dopo aver abbassato lo schienale del sedile anteriore. In questo modo l' uomo, oramai senza vita, le fa scudo con il suo corpo: salva la vita della figlia. La bambina viene comunque ferita al ginocchio da un proiettile. Ricoverata all' ospedale pediatrico Santobono e operata. Gli investigatori sono ora al lavoro per analizzare le avvisaglie di una nuova faida di camorra. Nei giorni scorsi a Fuorigrotta due gravi episodi avevano terrorizzato i residenti in via Lepanto e in via Campegna. A distanza di poche ore due gruppi di giovani in sella a una decina di motorini erano piombati all' interno di due bar del quartiere distruggendo banconi e suppellettili. Aggressioni interpretate come raid di teppisti, ma che alla luce dell' omicidio di Quarto assumono un significato diverso. Le due caffetterie sono infatti riconducibili ai boss in guerra. Indagini solo all' inizio, invece, per il duplice omicidio di ieri sera. Le vittime sono Ciro Girardi, 26 anni, "responsabile" della piazza dello spaccio di Arzano, cugino del pentito del clan Di Lauro, Domenico Rocco, e suo fratello Domenico di 22 anni. - IRENE DE ARCANGELIS
Fonte :La Repubblica
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