Cosa avete fatto di grave in un vostra precedente vita per finire a Quarto?
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Adversus666
DoomCity
6 partecipanti
Cosa avete fatto di grave in un vostra precedente vita per finire a Quarto?
Salve a tutti,
per anni mi sono fatto la domanda in oggetto, e forse la risposta non la troverò mai.
Ho vissuto a Quarto per 15 lunghi anni, poi sono riuscito a fuggire. Mi sento un ex galeotto, è come se avessi scontato 15 anni di carcere duro da innocente, ed in qualche modo mi porto ancora dietro i tatuaggi invisibili di quell'esperienza.
Immaginate di nascere a Zurigo, in una zona perfiferica residenziale, piena di giardinetti curati all'esasperazione, estesi prati verdi pieni di margherite, altalene, scivoli, bambini più o meno come me, etc. Poi immaginate che in un momento della vostra tarda infanzia (9-10 anni), improvvisamente, per decisione altrui, chiudete gli occhi, li riaprite e vi trovate... a Quarto!
Lo so, sembra impossibile: ma è quello che è capitato a me!
Ho pensato ad un un castigo dei miei genitori dovuto a qualche grave marachella. Da piccolo ero una testa di cazzo, ma oggettivamente la punizione mi sembrava sproporzionata. Doveva esserci qualcos'altro, forse qualcuno molto più in alto che mi voleva male...
In realtà neanche i miei genitori sapevano a cosa stavano andando incontro: l'insana scelta fu presa in virtù delle continue insistenze di mia madre che, di origini cilentane, ha voluto raggiungere la madre che nel frattempo dai Colli Aminei si era trasferita a Quarto (in seguito ad uno sfratto).
Mio padre si è opposto con tutte le sue energie, ma non è riuscito a resistere ai mugugni continui di mia madre. Lui, svizzero DOC, vissuto sempre in terra Elvetica, guida alpina, presidente del club degli amici della natura... anche lui si è ritrovato a Quarto. La pensione se l'è goduta poco: dopo qualche hanno, vissuto in isolamento nella sua stanza degli hobby, nella quale aveva ricostruito un enorme plastico ferroviario rappresentante le montagne svizzere, è espiato
A me, d'altro canto, si è bloccato lo sviluppo (mentale, e forse anche fisico [nei 15 anni quartesi non sono riuscito a sfiorare una femmina]), e sono degenerato in un forma di vita inferiore tipica dell'esiliato Quartese. Con la differenza che il tipico esiliato Quartese proviene da Napoli, e quindi qualche anticorpo in più ce l'ha, rispetto a uno che viene da Zurigo
Alla fine sono riuscito a fuggire da quel posto, grazie al mio lavoro. Non mi sono mai ripreso del tutto, mi porto dietro tanti strascichi, ma piano piano i parametri vitali stanno rientrando nella normalità.
Quegli anni li ho trascorsi in un orribile "parco" più o meno a metà di via Crocillo, vicino via Mazzini. Il parco degli "Zombi". Se qualcuno di voi è di quella zona, forse sa di cosa sto parlando (le loro frequenti risse erano un tipico sottofondo dell'ora di cena)
Rivedere Quarto nelle foto di questo forum, nonchè sul Google Street, mi ha fatto tirare il fiato: potevo essere ancora lì, ma per fortuna sono qui. Ogni tanto i miracoli avvengono
La prima volta che ho visto Quarto è stato nel '78, se non ricordo male. Ancora pochi palazzi, prevalentemente case basse dei cafoni locali, poche strade asfaltate, vari cantieri edili in giro e campagna abbandonata dominata da rovi e sterpaglie. Sicuramente sarebbe stato meglio se fosse rimasta così.
Vi racconterò alcune esperienze (terribili ovviamente), vissute a Quarto (l'ultimo episodio fu che mi spararono in un pneumatico su via Campana, una sera che ero in ritorno da Napoli, e lo scoprii solo quando portai la gomma dal gommista, che trovo il proiettile). Ero abituato al lancio di sassi, ma i proiettili mi erano mancati fino ad allora!
Per ora termino qui questa bozza di autobiografia dell'orrore
Ciao,
DC
per anni mi sono fatto la domanda in oggetto, e forse la risposta non la troverò mai.
Ho vissuto a Quarto per 15 lunghi anni, poi sono riuscito a fuggire. Mi sento un ex galeotto, è come se avessi scontato 15 anni di carcere duro da innocente, ed in qualche modo mi porto ancora dietro i tatuaggi invisibili di quell'esperienza.
Immaginate di nascere a Zurigo, in una zona perfiferica residenziale, piena di giardinetti curati all'esasperazione, estesi prati verdi pieni di margherite, altalene, scivoli, bambini più o meno come me, etc. Poi immaginate che in un momento della vostra tarda infanzia (9-10 anni), improvvisamente, per decisione altrui, chiudete gli occhi, li riaprite e vi trovate... a Quarto!
Lo so, sembra impossibile: ma è quello che è capitato a me!
Ho pensato ad un un castigo dei miei genitori dovuto a qualche grave marachella. Da piccolo ero una testa di cazzo, ma oggettivamente la punizione mi sembrava sproporzionata. Doveva esserci qualcos'altro, forse qualcuno molto più in alto che mi voleva male...
In realtà neanche i miei genitori sapevano a cosa stavano andando incontro: l'insana scelta fu presa in virtù delle continue insistenze di mia madre che, di origini cilentane, ha voluto raggiungere la madre che nel frattempo dai Colli Aminei si era trasferita a Quarto (in seguito ad uno sfratto).
Mio padre si è opposto con tutte le sue energie, ma non è riuscito a resistere ai mugugni continui di mia madre. Lui, svizzero DOC, vissuto sempre in terra Elvetica, guida alpina, presidente del club degli amici della natura... anche lui si è ritrovato a Quarto. La pensione se l'è goduta poco: dopo qualche hanno, vissuto in isolamento nella sua stanza degli hobby, nella quale aveva ricostruito un enorme plastico ferroviario rappresentante le montagne svizzere, è espiato
A me, d'altro canto, si è bloccato lo sviluppo (mentale, e forse anche fisico [nei 15 anni quartesi non sono riuscito a sfiorare una femmina]), e sono degenerato in un forma di vita inferiore tipica dell'esiliato Quartese. Con la differenza che il tipico esiliato Quartese proviene da Napoli, e quindi qualche anticorpo in più ce l'ha, rispetto a uno che viene da Zurigo
Alla fine sono riuscito a fuggire da quel posto, grazie al mio lavoro. Non mi sono mai ripreso del tutto, mi porto dietro tanti strascichi, ma piano piano i parametri vitali stanno rientrando nella normalità.
Quegli anni li ho trascorsi in un orribile "parco" più o meno a metà di via Crocillo, vicino via Mazzini. Il parco degli "Zombi". Se qualcuno di voi è di quella zona, forse sa di cosa sto parlando (le loro frequenti risse erano un tipico sottofondo dell'ora di cena)
Rivedere Quarto nelle foto di questo forum, nonchè sul Google Street, mi ha fatto tirare il fiato: potevo essere ancora lì, ma per fortuna sono qui. Ogni tanto i miracoli avvengono
La prima volta che ho visto Quarto è stato nel '78, se non ricordo male. Ancora pochi palazzi, prevalentemente case basse dei cafoni locali, poche strade asfaltate, vari cantieri edili in giro e campagna abbandonata dominata da rovi e sterpaglie. Sicuramente sarebbe stato meglio se fosse rimasta così.
Vi racconterò alcune esperienze (terribili ovviamente), vissute a Quarto (l'ultimo episodio fu che mi spararono in un pneumatico su via Campana, una sera che ero in ritorno da Napoli, e lo scoprii solo quando portai la gomma dal gommista, che trovo il proiettile). Ero abituato al lancio di sassi, ma i proiettili mi erano mancati fino ad allora!
Per ora termino qui questa bozza di autobiografia dell'orrore
Ciao,
DC
DoomCity
Re: Cosa avete fatto di grave in un vostra precedente vita per finire a Quarto?
Accidenti...questo creda faccia impaalidire qualunque altra storia, più o meno complicata. Certo che se, per fare,un paragone scemo,si viene colti dal magone quando si sta fuori Quarto per le ferie...e poi si deve ritornarci, immagino cosa si provi a lasciare la Svizzera per Quarto.
In ogni caso,benvenuto tra noi.
In ogni caso,benvenuto tra noi.
Adversus666
Re: Cosa avete fatto di grave in un vostra precedente vita per finire a Quarto?
Ciao doom,
interessante storia...benvenuto da parte mia!
Io e la mia compagna siamo qui, per il motivo più semplice del mondo...100 metri quadrati in fitto nella sfaccimmosa Napoli, costano troppo...e allora abbiamo ripiegato sulla merdosa Quarto Flegreo (NA).
Per me Quarto ha pochissime speranze e quelle poche sono affidate alle manette dei Carabinieri e a qualche giudice di buona volontà...
Se costasse meno, starei a Napoli...schifo per schifo, starei in una metropoli e non in paese di merda senza onore e senza valori...completamente fottuto dalla camorra...
interessante storia...benvenuto da parte mia!
Io e la mia compagna siamo qui, per il motivo più semplice del mondo...100 metri quadrati in fitto nella sfaccimmosa Napoli, costano troppo...e allora abbiamo ripiegato sulla merdosa Quarto Flegreo (NA).
Per me Quarto ha pochissime speranze e quelle poche sono affidate alle manette dei Carabinieri e a qualche giudice di buona volontà...
Se costasse meno, starei a Napoli...schifo per schifo, starei in una metropoli e non in paese di merda senza onore e senza valori...completamente fottuto dalla camorra...
naturaTRIONFA
Re: Cosa avete fatto di grave in un vostra precedente vita per finire a Quarto?
Buonasera anche da me, Doom...e benvenuto.
La tua è una storia davvero interessante...ma, adesso cosa ci dici della Quarto attualizzata?
Ciao.
La tua è una storia davvero interessante...ma, adesso cosa ci dici della Quarto attualizzata?
Ciao.
Pasquino
Re: Cosa avete fatto di grave in un vostra precedente vita per finire a Quarto?
Ciao Doom...io e la mia fidanzata, vorremmo tanto scappare da questo cesso pieno di merda che è Quarto Flegreo (NA), ma la scarsità di tempo a disposizione non aiuta...io da qualche mese sto raccogliendo informazioni su comuni della cintura napoltana che abbiano caratteristiche di civiltà superiori a sto schifo di Quarto Flegreo (NA).
Tu dove sei fuggito?
Tu dove sei fuggito?
testolinapensante
Re: Cosa avete fatto di grave in un vostra precedente vita per finire a Quarto?
Buonasera a tutti,
rispondo innanzitutto a testolinapensante: sono fuggito a Torino, e devo dire che è stata un scelta azzeccata. Prima di Torino, però, mi sono sottoposto ad una camera di compensazione a Caserta, e devo dire che sono stato sicuramente meglio che a Quarto. Quarto, oltre a tutto lo schifo, è anche claustrofobica: sembra scollegata da tutti gli assi principali di collegamento, lontana da tutto, circondata da un confine psicologico immaginario che bisogna superare per uscire dal paese. Se cerchi alternative migliori allo squallore della provincia di NA, una buona idea potrebbe essere l'avellinese o il casertano ma la zona Nord-Est di quest'ultimo (per intenderci quella opposta a Marcianise o in generale alla conurbazione con la provincia di NA, dove tipicamente si annida il peggio).
A pasquino invece dico che per fortuna sono circa 4 anni che non vedo Quarto: l'unica persona che mi collega ancora con il "paese" è un mio vecchio zio rimasto in esilio lì, un vecchio professore in pensione che vive completamente scollegato dalla realtà esterna. Quello che leggo e che sento qui, come su sdg, sinceramente non mi stupisce, alla fine non so dire nemmeno se il paese sia peggiorato o meno (se non nella misura in cui un posto del genere può naturalmente peggiorare): vedo lo stesso squallore che ho visto per 15 anni, forse un po di spazzatura in più. Nelle foto, però, che manca una componente importante: i subumani che girano per strada, in perfetta armonia con il degrado. Per il resto, i roghi di immondizia ci sono sempre stati (anche in periodi non di emergenza: è uno sport bruciare i cassonetti), i gremlins che tirano le pietre o altro (ricordo che spesso venivano presi d'assalto i convogli della Circumflegrea), la gente che taglia gli alberi... beh, sapete, a Quarto ognuno può decidere di modificare il circondario in cui vive come gli pare e piace, il concetto di suolo pubblico non esiste.
A proposito, ero appassionato di ciclismo e spesso andavo nel Parco Nazionale d'Abruzzo sui sentieri di montagna, ma per tenermi in allenamento spesso giravo a Quarto in bici insieme ad un altro paio di sfigati, anche loro esiliati. Qualche volta ci siamo spinti in bici su quel sentiero che porta all'eremo di Monte S. Angelo, e lassù, in una traversa sbagliata un giorno fummo accolti da due sfaccimmosi, di cui uno armato, che custodivano dei cantieri abusivi! Ci intimarono di allontanarci subito con varie minacce. Chissà, forse a Kabul si possono rivivere emozioni simili...
rispondo innanzitutto a testolinapensante: sono fuggito a Torino, e devo dire che è stata un scelta azzeccata. Prima di Torino, però, mi sono sottoposto ad una camera di compensazione a Caserta, e devo dire che sono stato sicuramente meglio che a Quarto. Quarto, oltre a tutto lo schifo, è anche claustrofobica: sembra scollegata da tutti gli assi principali di collegamento, lontana da tutto, circondata da un confine psicologico immaginario che bisogna superare per uscire dal paese. Se cerchi alternative migliori allo squallore della provincia di NA, una buona idea potrebbe essere l'avellinese o il casertano ma la zona Nord-Est di quest'ultimo (per intenderci quella opposta a Marcianise o in generale alla conurbazione con la provincia di NA, dove tipicamente si annida il peggio).
A pasquino invece dico che per fortuna sono circa 4 anni che non vedo Quarto: l'unica persona che mi collega ancora con il "paese" è un mio vecchio zio rimasto in esilio lì, un vecchio professore in pensione che vive completamente scollegato dalla realtà esterna. Quello che leggo e che sento qui, come su sdg, sinceramente non mi stupisce, alla fine non so dire nemmeno se il paese sia peggiorato o meno (se non nella misura in cui un posto del genere può naturalmente peggiorare): vedo lo stesso squallore che ho visto per 15 anni, forse un po di spazzatura in più. Nelle foto, però, che manca una componente importante: i subumani che girano per strada, in perfetta armonia con il degrado. Per il resto, i roghi di immondizia ci sono sempre stati (anche in periodi non di emergenza: è uno sport bruciare i cassonetti), i gremlins che tirano le pietre o altro (ricordo che spesso venivano presi d'assalto i convogli della Circumflegrea), la gente che taglia gli alberi... beh, sapete, a Quarto ognuno può decidere di modificare il circondario in cui vive come gli pare e piace, il concetto di suolo pubblico non esiste.
A proposito, ero appassionato di ciclismo e spesso andavo nel Parco Nazionale d'Abruzzo sui sentieri di montagna, ma per tenermi in allenamento spesso giravo a Quarto in bici insieme ad un altro paio di sfigati, anche loro esiliati. Qualche volta ci siamo spinti in bici su quel sentiero che porta all'eremo di Monte S. Angelo, e lassù, in una traversa sbagliata un giorno fummo accolti da due sfaccimmosi, di cui uno armato, che custodivano dei cantieri abusivi! Ci intimarono di allontanarci subito con varie minacce. Chissà, forse a Kabul si possono rivivere emozioni simili...
DoomCity
Re: Cosa avete fatto di grave in un vostra precedente vita per finire a Quarto?
DoomCity ha scritto:Buonasera a tutti,
rispondo innanzitutto a testolinapensante: sono fuggito a Torino, e devo dire che è stata un scelta azzeccata. Prima di Torino, però, mi sono sottoposto ad una camera di compensazione a Caserta, e devo dire che sono stato sicuramente meglio che a Quarto. Quarto, oltre a tutto lo schifo, è anche claustrofobica: sembra scollegata da tutti gli assi principali di collegamento, lontana da tutto, circondata da un confine psicologico immaginario che bisogna superare per uscire dal paese. Se cerchi alternative migliori allo squallore della provincia di NA, una buona idea potrebbe essere l'avellinese o il casertano ma la zona Nord-Est di quest'ultimo (per intenderci quella opposta a Marcianise o in generale alla conurbazione con la provincia di NA, dove tipicamente si annida il peggio).
A pasquino invece dico che per fortuna sono circa 4 anni che non vedo Quarto: l'unica persona che mi collega ancora con il "paese" è un mio vecchio zio rimasto in esilio lì, un vecchio professore in pensione che vive completamente scollegato dalla realtà esterna. Quello che leggo e che sento qui, come su sdg, sinceramente non mi stupisce, alla fine non so dire nemmeno se il paese sia peggiorato o meno (se non nella misura in cui un posto del genere può naturalmente peggiorare): vedo lo stesso squallore che ho visto per 15 anni, forse un po di spazzatura in più. Nelle foto, però, che manca una componente importante: i subumani che girano per strada, in perfetta armonia con il degrado. Per il resto, i roghi di immondizia ci sono sempre stati (anche in periodi non di emergenza: è uno sport bruciare i cassonetti), i gremlins che tirano le pietre o altro (ricordo che spesso venivano presi d'assalto i convogli della Circumflegrea), la gente che taglia gli alberi... beh, sapete, a Quarto ognuno può decidere di modificare il circondario in cui vive come gli pare e piace, il concetto di suolo pubblico non esiste.
A proposito, ero appassionato di ciclismo e spesso andavo nel Parco Nazionale d'Abruzzo sui sentieri di montagna, ma per tenermi in allenamento spesso giravo a Quarto in bici insieme ad un altro paio di sfigati, anche loro esiliati. Qualche volta ci siamo spinti in bici su quel sentiero che porta all'eremo di Monte S. Angelo, e lassù, in una traversa sbagliata un giorno fummo accolti da due sfaccimmosi, di cui uno armato, che custodivano dei cantieri abusivi! Ci intimarono di allontanarci subito con varie minacce. Chissà, forse a Kabul si possono rivivere emozioni simili...
Questo scritto l'ho salavto nella mia cartella privata, di documenti e foto importanti.Credo che sia il racconto più interessante e freddo, su Quarto Flegreo, che abbia mai letto o ascoltato.
Grazie doom.
Monarchia_a_Quarto
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